Archive for the ‘Analysis’ Category

Matteo Bruschi – Analysis

October 20, 2009

Ciao Matteo,
le cose funzionano, si inizia ad ingranare, e fortunatamente non sono passati secoli da quando disegnavo sui muri di casa. Ho 26 anni, all’attivo un paio di campagne pubblicitarie importanti e tanta voglia di continuare bene in questo campo, in questa “cosa” che si nutre di tutte le mie energie.
Sarebbe veramente troppo rischioso però aprire uno studio ora, investire in una soluzione che inevitabilmente, viste le mie disponibilità, sarebbe provvisoria e non migliorerebbe definitivamente la mia condizione attuale.
Per questi motivi ti chiedo di adattare alla mia vita la casa in cui sono cresciuto, dove vivo con i miei genitori. Esigenze diverse per uno spazio comune; ambiente lavorativo compenetra mondo privato. Un gran lavoro. Fondamentale il tuo aiuto!

Alberto, 26 anni
Grafico

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Camilla Casiccia – Analysis

October 20, 2009

Il progetto consiste nel reilaborare lo spazio interno di un appartamento di una famiglia.

Al giorno d’oggi il migrare dei figli verso una vita indipendente è molto difficile. La difficoltà c’è sia per trovare lavoro che per trovare casa. La soluzione al problema potrebbe essere rendere una casa abitabile sia dai genitori che dal figlio mantenendo alcune zone in comune altre per i rispettivi bisogni. Raggiungendo così l’autonomia di entrambi pur stando all’interno di un appartamento unico.

schizzi

La casa si struttura su un piano. Ha un ingresso per il figlio che porta al soggiorno e uno per i genitori che porta ad un piccolo corridoio. I due ingressi dirigono a due parti di casa totalmente differenti.

Gli ambienti sono uno l’opposto dell’altro. Quello dei genitori è un ambiente più tradizionale. L’ambiente del figlio è sul moderno.In comune hanno la cucina, la sala da pranzo e un piccolo terrazzino.

La camera e il soggiorno dei genitori hanno strutture ampie e semplici eccetto il bagno che dispone di una parete curva. La parte di casa destinata al figlio è più piccola di conseguenza gran parte del terrazzo diventa soggiorno e  una parte più piccola va a  creare la zona studio. Entrambe mantegono l’idea di terrazzo con porte finestre molto grandi. Un muro divide la zona soggiorno dalla zona lavoro comunicante con la camera da letto. Il tavolo nella zona lavoro divide invece la zona lavoro dal terrazzino esterno. In mezzo al tavolo vi è una parte di legno scorrevole. Il figlio può disporne nel caso in cui deve lavorare e non distrarsi con persone che sostano nel terrazzino.

Infine la camera del figlio essendo di dimensioni piccole ha un letto con un meccanismo elettrico che consiste nell’alzarlo se vi è bisogno di spazio e di abbassarlo per dormire.

Matteo Barsotti – Analysis

October 20, 2009

Analysis

Due generazioni.
Due stili.
Una casa.

Utilizzo della casa Genitori
Età: 50 circa
Lavoro: dipendenti
Giorno: 8 ore di lavoro
Sera/Notte: prevalentemente in casa tranne qualche eccezione
Priorità casa: intimità, privacy e relax
Ricevimento clienti: no
Amici/Parenti in casa: prevalentemente al sabato e domenica

Utilizzo della casa: Figlio
Età: 29
Lavoro: Grafico pubblicitario
Giorno: flessibile, autonomo
Sera/Notte: prevalentemente fuori con amici, compagna
Priorità casa: intimità, privacy, lavoro
Ricevimento clienti: frequente
Amici/Parenti in casa: raramente. Spesso con la compagna.

Esigenze abitative:

Genitori:
1 stanza da letto
1 bagno
1 soggiorno
1 cucina + pranzo

Figlio:
1 zona letto/intimità
1 zona lavoro/riunioni
1 bagno

N.B: La cucina + pranzo è in comune.

Il problema che viene proposto è quello di dover creare due ambienti distinti in un unico contesto abitativo.

Strutturare il locale in modo da riuscire ad unire due stili di vita in contrasto, cercando di organizzare gli spazi che possano offrire l’indipendenza tra genitori e figlio.
Maggiore spazio abitativo verrà messo a disposizione ai genitori tenendo conto dell’esigenza impegnativa del figlio, il quale necessita di uno spazio lavorativo e di ricevimento clienti.
La cucina è l’unico spazio in comune, quindi necessiterà di un ingresso aggiuntivo per il figlio senza che quest’ultimo debba entrare nello spazio dei genitori.

La linea curva, concetto prevalente del nuovo spazio abitativo, dividerà in modo netto le due zone creando però armonia e vitalità nell’intero contesto abitativo.

Giulia Futura Baroni – Analysis

October 20, 2009

L’obbiettivo principale è quello di poter ritagliare all’interno di un’abitazione dei nuovi ambienti dotati di nuove funzionalità. La famiglia in questione è composta da 2 genitori e un figlio per il quale si progetterà la nuova zona, adibita a vera e propria zona abitativa privata e lavorativa.

Mantenendo ambienti comuni, come cucina e zona living, si separano invece le camere, delle quali una sarà dotata di funzione-studio, e le entrate.

Il punto particolare di contatto scelto si ricerca nella zona bagno che potrà avere un elemento in comune atto a risparmiare spazio e creeare un interessante punto di condivisione.

Per creare distacco tra la zona genitori e quella del figlio “neo-lavoratoreautonomo” tutta la zona viene rialzata di un metro, altezza scelta come quella delle finestre che in questo modo si potranno utilizzare per accedere al balcone  come portefinestre.

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Lucia Cavalieri – Analysis

October 20, 2009

Il progetto consiste nel trovare una soluzione ad un problema molto attuale: i giovani tendono ad allontanarsi sempre meno dalla casa natale, probabilmente perché desiderano mantenere intatto il legame con il “nido”, ma allo stesso tempo vogliono crearsi una propria indipendenza, una carriera dominata anche dal successo. È dunque possibile mantenere, per così dire, il piede in due scarpe?

piantina 2

piantina

La famiglia che abita in questa casa è composta da tre persone: il padre, lavoratore che torna a casa di sera verso l’ora di cena, la madre, una casalinga molto apprensiva nei confronti della figlia, e la figlia stessa, una designer di 27 anni, che ha intrapreso con successo la sua carriera, e ha deciso di vivere con la famiglia per il fatto che spesso viaggia per lavoro e quando le è possibile passa del tempo con la famiglia. Lo studio in cui lavora la figlia si trova in casa,quindi i clienti che riceve si trovano nello stesso luogo in cui lei e la sua famiglia vivono.

I problemi che potrebbero compromettere una pacifica convivenza si riferiscono principalmente all’assenza di privacy ed intimità sia in ambito privato che lavorativo. Soffermandosi dapprima sul privato, è assente nell’abitazione un luogo in cui sia possibile avere una certa intimità senza essere intimiditi dalla presenza dei genitori o senza avere il timore di disturbare. La figlia ha orari differenti rispetto i genitori: il ritorno a tarda notte ad esempio potrebbe disturbare il sonno dei genitori. Il comfort non è presente per tutti, a causa anche delle limitate dimensioni della casa: gli spazi non sono molto ampi e dunque risulta più difficile garantire luoghi spaziosi e confortevoli. Da un lato dunque i genitori potrebbero sentirsi a disagio poiché ostacolano la vita della figlia, e al contempo la figlia potrebbe provare imbarazzo o disagio all’interno della sua stessa casa. A livello lavorativo inoltre il problema fondamentale consiste nel riuscire a rendere uno spazio dell’abitazione uno studio prestigioso. Il cliente potrebbe infatti considerare di poco valore il lavoro della figlia, oppure non approvare la situazione, e d’altra parte la figlia stessa potrebbe provare imbarazzo sapendo che i genitori si trovano nello stesso luogo del suo ufficio.
Quali possono essere dunque le soluzioni per permettere di preservare la privacy e al contempo convivere con la propria famiglia?
Ho diviso lo spazio della casa in due aree: l’area condivisa dai genitori e dalla figlia, e la parte lasciata esclusivamente alla figlia.  L’ingresso delinea già questa divisione: entrando si presenta davanti un corridoio, che da un lato prosegue sino allo studio e alla camera da letto della figlia, dall’altro vi è una porta che delimita il soggiorno, la cucina e la sala da pranzo.  All’interno del soggiorno vi sono delle porte a vetro che collegano alla veranda, luogo riservato principalmente all’intimità dei genitori. La camera da letto dei genitori comunica con la cucina, e all’interno di essa si trova il bagno. Il letto è rialzato dal pavimento di pochi gradini. La camera dei genitori è divisa da quella della figlia dallo studio, al quale si accede direttamente dal corridoio di ingresso. I clienti entrando in casa verranno condotti direttamente allo studio, senza dover passare attraverso altre stanze. Lo studio comunica con la cucina tramite un piccolo passaggio, grazie al quale la madre può passare il caffè o quant’altro qualora sia necessario. È presente un bagno accessibile dallo studio tramite una porta-armadio, ed anche dalla camera della figlia: in mezzo al bagno è presente una parete che non divide completamente il bagno in due parti, per non mostrare la vasca da bagno alla clientela che lo utilizza. La camera da letto della figlia è costruita in modo tale che il letto si trovi rialzato, mediante degli armadi che lo mantengono in questa posizione. Nella parte sottostante è presente un salottino, in modo tale che gli ospiti della figlia possano essere accolti nella camera-soggiorno senza disturbare i genitori.

Riccardo Arzuffi – Analysis

October 20, 2009

Il problema fondamentale fornito da questo progetto è la coniugazione di svariati aspetti convivenziali, dunque diversi stili di vita di persone che vivono sotto lo stesso tetto.

Una famiglia composta da tre persone: il padre, la madre abituati a vivere una vita abitudinaria e il figlio alle prese con la sua vita lavorativa…ma il tutto nella stessa casa.

Come fare per equilibrare il tutto? Come fare per mantenere inalterate le abitudini dei genitori ma nello stesso tempo dare al figlio l’indipendenza e la professionalità adeguata?

Una soluzione potrebbe essere la realizzazione di “due appartamenti in uno”, ossia rendere  “indipendenti e invisibili” le due diverse zone ( zona 1 – genitori; zona 2 – figlio).

Partendo da questo presupposto si avrebbero due accessi differenti: i clienti e il figlio direttamente dal vano scala mentre i genitori percorrendo la terrazza interamente dedicata a loro ( ma ovviamente a nessuno dei tre è negato l’accesso in qualunque parte della casa, dopotutto è sempre un rapporto genitori/figlio. Infatti quello che si cerca di fare non è la netta separazione delle due zone ma la differenziazione e invisibilità).

Oltre a due diversi ingressi, le case avranno anche due diversi stili di costruzione (sia dei muri divisori, sia dei materiali utilizzati, sia della pavimentazione, del soffitto ecc.).

Essenzialmente si svolge tutto su due schemi di costruzione diversi: per la zona 1, la linea utilizzata è dritta (muri, pavimento, soffitto), convenzionale; materiali classici.

La parola d’ordine di questa zona è TRADIZIONE.

Per la zona 2 invece, la linea di riferimento è quella obliqua (muri, pavimento, soffitto).

La parola d’ordine è INNOVAZIONE.

La cosa interessante è vedere la trama che si forma dall’intersecazione dei due sistemi di costruzione che,  si sovrappongono appunto nell’unico punto condiviso da tutta la famiglia.

Schizzo iniziale

Pianta


Marta Biasci – Analysis

October 20, 2009

Ladies and gentlemen, benvenuti nell’era dei Bamboccioni, ossia di tutti quei giovani (chi più, chi meno) che, per propria scelta o costretti da cause di forza maggiore, si ritrovano a vivere sotto lo stesso tetto di mamma e papà nonostante l’età del liceo sia, magari, passata da un pezzo. E allora? Che fare per aiutarli? Se, come dice qualcuno, “se non puoi uscire dal tunnel, almeno arredalo”, vediamo che cosa si può fare per rendere il più piacevole possibile questa convivenza genitori-figli.

Punto primo: parola d’ordine PRIVACY.

Nel ragazzo che si avvicina sempre più all’età adulta, nasce, come tutti ben sappiamo, il desiderio e la necessità di essere padrone dei propri spazi, di vivere in luoghi nei quali poter creare e salvaguardare la propria intimità. Solo che, in questo caso, sarà necessario rispettare anche tutte quelle che sono le esigenze dei genitori che mettono a disposizione la propria casa. Quindi appare evidente che, non potendo ampliare la dimora famigliare, si renderà necessaria una vera e propria ridistribuzione degli spazi già presenti.

Ma passiamo dalla teoria alla pratica.

Immaginiamo un’ ipotetica famiglia-tipo composta da mamma, papà ed una figlia, che lavora nel mondo della pubblicità. Come possiamo intervenire sul loro appartamento in modo da soddisfare le esigenze di tutti?

Per prima cosa potremo passare da un solo ingresso a ben tre diversi ingressi: uno darà accesso alla zona comune; il secondo permetterà l’accesso diretto alla zona privata della figlia; ed infine l’ultimo introdurrà nella zona-lavoro della figlia.

Dopodichè passeremo a riorganizzare la zona notte, creando un’ampia camera da letto per la ragazza (con letto matrimoniale) che comprenderà anche un’ area-relax con poltrone o sofà. Dalla camera, poi, si potrà accedere, salendo un paio di scalini, alla cabina armadio e al bagno privato con vasca.

La zona notte dei genitori, compreso il bagno, continueranno ovviamente ad essere presenti, anche se con dimensioni e disposizioni diverse. Allo stesso modo ritroveremo nell’appartamento rinnovato anche le zone comuni quali salotto e cucina, anch’esse rivisitate nelle dimensioni, disposizioni e arredamenti (la cucina, per esempio, sarà dotata di penisola e lavello ad angolo).

Avremo, infine, un’ ultima zona da modificare, ossia la terrazza; questa verrà coperta, circondata da vetrate e adibita, in parte, a studio-ufficio della ragazza, con adiacente bagno di servizio per eventuali clienti e collaboratori, e con accesso diretto al salotto.

E così avremo risistemato un appartamento, rispettando le esigenze della nostra Bambocciona e di mamma e papà.

pianta b&w

pianta color

Riccardo Buttazzo – Analysis

October 20, 2009

Lo scopo di questo progetto era quello di riadattare una metratura ben precisa di un appatamento, dove vive un nucleo familiare di tre persone.

Con devi vincolo ben precisi: dovevamo ricavare uno spazio indipendente per il figlio, l’ unico spazio in comune con i genitori é la cucina pranzo e il soggiorno. Nella progettazione ho cercato di dare uno spazio totalmente indipendente al figlio, ho diviso la pianta in due zone ben precise mettendo anche due ingressi indipendenti.

Lo sviluppo del mio studio parte dal soggiorno luogo in comune dove le persone si rapportano con idee e opinioni, la zona ricavata per il  figlio é formata d una camera da letto, bagno e uno spazio lavoro.

Ho pensato di separare le parti dell’ appartamento con una porta che aprendola si può accedere in tutta la casa. Pensando alla luce e all’ aria dei locali in particolare in soggiorno che ha un taglio molto deciso ho pensato di realizzare una porta scorrevole  a vetrata dove passa luce e allo stesso tempo aria, ho usato anche un intonaco giallino per rendere l ambiente più caldo e confortevole.

La planimetri si divide in tre:
zona genitori
zona figlio
zona soggiorno fulcro della casa

Elementi che ho inserito  personalmente interessanti sono il cambiamento della pavimentazione nelle varie zone e l intonaco dei muri per mettere in evidenza la divisione degli spazi e allo stesso tempo per rendere l ambiente elegante.

Planimetria n. 1

Planimetria n.2

Vittoria Casanova – Analysis

October 20, 2009

Lo scopo del progetto è trovare una soluzione abitativa che renda possibile la convivenza di persone che hanno esigenze diverse e differenti stili di vita. E’ necessario creare sia spazi privati, dove i genitori e la figlia possano vivere indipendentemente la propria vita con un pò di privacy, sia  spazi comuni dove condividere momenti insieme.

La famiglia è composta da tre persone. Il padre è fuori per lavoro per la maggior parte della giornata. La madre fa la casalinga e trascorre molto tempo a casa. La figlia ha 25 anni ed è una designer. Non necessita di un studio particolarmente formale, ma le è sufficiente un ampio studio in cui possa lavorare operativamente sia ricevendo privati sia ospitando riunioni con aziende.

Tenendo conto di questi elementi ho pensato di dividere lo spazio in quattro parti:

  • Il primo nucleo è composto da ingresso e anticamera, che rappresenta il territorio comune per accedere al resto della casa. Questo spazio può essere usato in parte come libreria e guardaroba e in parte come sala d’aspetto per i clienti della figlia includendo in tale spazio anche la veranda. Questa parte è delimitata da una vetrata che permette di vedere lo studio della figlia.
  • La seconda parte è dedicata alla zona lavoro/ riunioni della figlia, alla sua camera da letto con annesso un bagno in cui si può accedere anche dallo studio
  • La terza parte è dedicata ai genitori ed è formata da un’ampia camera da letto e un locale lavanderia e studio dedicato alla madre casalinga.
  • La quarta parte comprende un angolo cottura con zona pranzo e un ampio soggiorno comune.

    Pianta n. 1

    Pianta n. 2

Jlenia Coco – Analysis

October 20, 2009

Come far convivere famiglia e lavoro sotto lo stesso tetto senza sacrificare nessun aspetto dell’uno e dell’altro?

Come poter vivere la propria vita senza disturbare ne essere disturbati?

Spazi da dividere, muri da alzare, abbattere, spostare, rifare.
Ma condividere nonostante tutto.

Ritagliare un terzo di spazio complessivo della casa e adibirlo a punto lavoro/accoglienza e camera singola mi è sembrata la scelta appropriata.

Ho ricreato un’atmosfera da laboratorio artigianale per una creativa che lavora quasi interamente tra le mura casalinghe. Ponendo la zona notte nello stesso ambiente lavorativo, la stanza acquisisce una funzione bivalente: un continuo stimolo creativo ma anche una soluzione intelligente alla necessità di privacy.

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